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I promemoria per i vostri clienti? Per favore non invasivi!

4 Settembre 2019

Sul vostro sito ricordate ai vostri clienti che non hanno letto la newsletter? Avete un servizio di messaggistica, dove comunicate le vostre promozioni? Vi chiedo una cortesia, per favore non mettete icone lampeggianti e invasive e… vi prego, non usate il colore rosso, come fanno i cellulari con i messaggi non letti.

Il rosso va bene per i divieti e gli stop, un maglione o un costume rosso possono essere meravigliosi, ma il rosso non va bene in tutti i contesti. Il rosso serve per attirare l’attenzione, ma su uno schermo può diventare davvero fastidioso. Pensate a tutte le iconcine rosse che i nostri smartphone mettono su qualsiasi messaggio non aperto. Un vero incubo. Oggi ero a un evento, lavoravo, non guardavo il telefono. Risultato quando ho fatto una pausa avevo 53 messaggi non letti, non so quante mail abbandonate…, che il mio telefono mi ricorda incessantemente nel distintivo rosso aggressivo, le chiamate le ho prese, ma mi capita dopo una conferenza stampa di averne almeno 15 perse, alcune che mi interessano, altre di persone sconosciute che cercano di vendermi qualcosa. Il mio è un telefono aziendale.  Questi brutti badge rossi sono un promemoria di come io sia o possa essere fallimento (chiama i tuoi nonni! Rispondi a quel bel testo!). Quante cose non ho fatto? A causa della loro tonalità, sono difficili da ignorare. Sono assalito dal mio telefono ogni volta che lo sblocco.

Per favore non fate lo stesso con il vostro business, è solo controproducente. Mette dei promemoria, ma usate dei colori più tenui e non lampeggianti. Dall’altra parte avete delle persone! E come tali vanno trattate con rispetto e intelligenza. Continuare a ricordagli tutto quello che non hanno fatto non aiuta il vostro business. Io, quando dall’altra parte, ho un’azienda terribilmente insistente, di solito la taglio. La rottura di scatole non può essere superiore al beneficio o al prodotto che vendete! Pensateci.

 

Chiara Porta

Direttore responsabile dell’agenzia di comunicazione Eo Ipso (www.eoipso.it)

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