Come riconoscere e come gestire le domande trabocchetto, vediamolo assieme. Iniziamo da un esempio. Se a un politico o a un personaggio che è impegnato nelle elezioni o in competizioni di vario genere, anche sportivo viene chiesto se può garantire la sua vittoria, gli si sta facendo una domanda trabocchetto. Si mette volutamente l’intervistato in una situazione difficile in quanto in entrambi i casi risponde che lo lascia aperto alle critiche. Se si dice che non si garantisce la vittoria, sembra che la persona intervistata non abbia la sicurezza per poter vincere. Se si assicura il successo, sembra che l’intervistato sia un arrogante, soprattutto se questa sua sicurezza viene strombazzata direttamente dal titolo del pezzo o dell’intervista, sia essa su carta o in video, trasmesso in tv o sui social.
Di solito queste domande non arrivano all’inizio dell’intervista, ma quando il giornalista si rende conto che abbiamo abbassato un po’ la guardia e che è riuscito ad instaurare un clima confidenziale. Le domande più complicate alle quali rispondere sono, solitamente, delle affermazioni…quindi anche il tono dell’intervistatore cambia, permettendoci di capire fino a che punto sta cercando di metterci alla prova.
Cosa fare allora? Non rispondete con un si o con un no, ma iniziate spiegando la vostra posizione e le vostre aspettative, i vostri punti di forza. Fate passare e ripetete il messaggio che volete dare. Non importa se chi vi sta davanti, magari un giornalista di una testata o un programma importate vi dice che lui ha bisogno di una risposta diversa. Voi dovete mandare il vostro messaggio, non quello che vuole il vostro intervistatore.
Chiara Porta
direttore responsabile Eo Ipso (www.eoipso.it)