Combattere le fake news o fare cassa? Forse entrambe le cose. Facebook nel suo ultimo aggiornamento non contabilizza più le visualizzazioni da condivisione, come invece faceva fino a qualche giorno addietro.
Facebook continua in questo modo la lotta alle persone e notizie false, ma in questo caso penalizza anche le persone vere.
Le aziende che non hanno comprato i like, vedranno comunque un calo delle visualizzazioni dei loro post, vengono contati solo quelli che sono effettivamente visti dalla pagina sorgente, non quelli che sono stati condivisi, di cui al momento, non è possibile sapere quante persone li abbiano visti, come accadeva nel recentissimo passato, non più di una settimana fa.
Me ne sono accorta confrontando le pagine di due nostri clienti, una in particolare è cambiata. Al suo interno ha un notiziario fatto da giornalisti, è qui che le cose sono cambiate. Non pubblica fake news, i giornalisti sono tenuti alla verifica delle fonti, sono responsabili di quello che pubblicano. Qui si è verificato il calo più drastico nelle visualizzazioni. L’altro pagina Facebook pubblica sostanzialmente prodotti commerciali, anche qui le visualizzazioni sono calate, ma meno, poiché la stragrande maggioranza sono sempre state viste dalla pagina stessa, e non condivise su gruppi di interesse specifici su Facebook. Gli utenti sono reali in entrambi i casi, ma i risultati sono diversi.
Come agenzia consigliamo sempre di non compare utenti, ma di mettere in atto delle politiche perché le persone reali vengano a vedere la pagina social dell’azienda. Come? In primo luogo pubblicando contenuti interessanti e poi rispettando e rispondendo alle persone che scrivono. Non è importante dare una risposta immediata, se non si è certi di quello che occorre dire, ci si può prendere il tempo per consultarsi con un manager o un superiore, per poi dare risposte esatte. Occorre sempre ricordare che si parla a nome dell’azienda. E’ una strategia, che richiede personale qualificato e con una testa pensante, ma funziona. Nel tempo le visualizzazioni, e anche gli utenti reali salgono in maniera organica, senza la pubblicità, che serve se si vogliono avere risultati più veloci.
La nuova politica di Facebook, messa in atto, a detta dell’azienda per contrastare le fake news, penalizza tutti, non solo i siti di fake, che vivono sulle condivisioni. Ho parlato della questione con mio marito e lui con una logica lineare ha commentato: “Usiamo i social senza pagare nulla, è giusto che si facciano pagare!”
Qui sotto trovate la foto di una prima contabilizzazione del nuovo algoritmo di Facebook, non è un fake, ho tolto solo i riferimenti al post a cui si riferisce. La foto ha circa due giorni, poi anche questo modo di visualizzare è cambiato, ma la condivido con voi, perché è proprio da questo post che ho capito cosa sta succedendo.
A voi l’ardua sentenza.
Chiara Porta
Direttore responsabile dell’agenzia di comunicazione Eo Ipso (www.eoipso.it)