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Turismo: la timida ripresa in Cina, anticipa quello che accadrà da noi

12 Maggio 2020

Occorre guardare oltre la pandemia per capire cosa possiamo aspettarci per il prossimo futuro. In Cina si inizia a vedere una timida ripresa. La fiducia a piccoli passi torna, le persone si sentono ogni giorno più sicure ad uscire di casa e anche ad andare al lavoro. In Italia, soprattutto al Nord, c’è ancora in molte persone un clima di paura, del resto i morti sono ancora molti. Lo scenario è stato messo in luce da un’indagine di McKinsey sulla Cina, parla di ripartenza e questo fa ben sperare anche per l’Italia.

In Cina, ancora chiusa ai voli dall’estero, sta riprendendo la mobilità interna, chi si muove, preferisce non andare lontano, sceglie destinazioni regionali, anche i voli stanno riprendendo lentamente con destinazioni interne. Shanghai, Guangzhou e Pechino sono le prime tre destinazioni. Sono i giovani a muoversi di più. Nella prima vera vacanza dopo la pandemia il 60% delle persone che si è spostata aveva meno di 30 anni. Soffrono gli hotel di lusso per la mancanza delle clientela internazionale. I viaggiatori cinesi preferiscono catene di hotel economici internazionali o piccoli hotel locali di qualità, che hanno una buona combinazione prezzo – comfort.

I viaggiatori rimangono cauti e preferiscono evitare i luoghi turistici affollati. Le attrazioni panoramiche all’aperto è probabile che saranno le destinazioni più popolari per i viaggi futuri. Lo shopping è sceso in fondo alla lista dei desideri.

Le criticità più grandi restano sui viaggi di gruppo. Qui tranquillizzare su pulizia e sanificazioni al momento non basta. I viaggi di gruppo destano preoccupazione, sopratutto se di molti partecipanti. Il sondaggio di McKinsey evidenzia come solo il 10 % sceglierà viaggi di gruppo e, nel caso, solo se previsti per un massimo di 10 persone. Il 31 percento, infatti, ha dichiarato che probabilmente sceglieranno questa opzione. Il sessantotto percento li considera impossibili anche da considerare. Questo è un cambiamento fondamentale nel modo di viaggiare cinese.

Per catturare la domanda i tpur operator dovranno riassegnare rapidamente le proprie risorse ai mercati che si riprendono per primi, domestici e regionali. Processi e prodotti dovranno essere modificati. Self-service, distanziamento fisico e nuovi protocolli di pulizia non solo salvaguarderanno la salute dei clienti e dei dipendenti, ma aiuteranno anche a ripristinare la fiducia dei consumatori, gettando così le basi per il recupero di viaggi internazionali a lungo raggio. A vincere sarà la consulenza e la capacità di rispondere a tutte le esigenze dei clienti.

Uno scenario simile, si vedrà molto probabilmente anche nel settore eventi

Chiara Porta, direttore responsabile dell’agenzia giornalistica di comunicazione, eventi e grafica Eo Ipso (www.eoipso.it)

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