Abbiamo lavorato sui social media per anni. E’ un mondo in continua evoluzione, bisogna essere flessibili, ma anche avere bene in mente quali obiettivi ci si pone quando si entra in questo mondo. Ecco cosa abbiamo imparato in questi anni.
Non è vero che bisogna essere presenti su tutti i canali social
Non è vero che se la tua azienda non è presente su tutte le piattaforme, stai perdendo la gara del business. Per capire dove essere occorre comprendere meglio gli obiettivi del business e l’identikit del tuo consumatore finale. Quindi, se sei un’azienda B2B o B2C, il primo passo è identificare la piattaforma in cui si trova il tuo pubblico più rilevante e investire lì, per prima cosa.
Lo stesso contenuto non funziona su piattaforme diverse
“Repetita iuvant”, dicevano i latini, ma sui social “stufant”, per fare il verso agli antichi. Per essere presentii su tutti i social bisogna avere strategie di contenuto diverse. I pubblici a cui vi rivolgete sono diversi. Solo in questo modo si potranno ottenere follower rilevanti su ciascuna piattaforma. La strategia dei contenuti dovrebbe completare la piattaforma: più rilevanti, guidati dalla cultura pop, video prima coinvolgenti per Instagram, più PR, articoli guidati dal branding aziendale e del datore di lavoro per Linkedin e più capacità antincendio per affrontare l’odio che ricevi su Twitter.
Presta attenzione ai dati, alle statistiche della pagina
“Il tuo TG l’ha visto?”, “Da dove provengono le opinioni, che ai della campagna che stai facendo sui social?”. Ci ha investito tempo e denaro, a te piace, ma agli altri?
I numeri parlano della vita delle persone, e anche della vita della tua azienda sui social. Nella mia esperienza lavorativa ho visto molte ricalibrazioni di strategia, quando si sono analizzati i dati di comportamento degli utenti sulle pagine aziendali. Occorre guardare con quale post sono stati più coinvolgenti, guarda i dati demografici della tua pagina, il suo effetto domino sui tuoi follower, la condivisione della voce e il sentimento negativo/positivo che hai raccolto.
Passa dalle metriche di vanità (mi piace molto quello che sto facendo) alle metriche che contano davvero, che in realtà giustificano gli alti investimenti (e le lunghe ore) – tassi di coinvolgimento, CTR, CPA, CAC, reazioni, conversioni, clic sui link, menzioni! Da allora, non si è più guardato indietro perché l’abbiamo disimparato nel modo più duro e abbiamo tonnellate di rapporti da esaminare.
Metti qualità non quantità
Avviso spoiler: l’amara verità del marketing momentaneo è che non tutte le tendenze sono per tutti i marchi. Come stratega dei social media, dovresti sempre seguire la guida di “less is more” e “a volte è meglio.
Le due domande da farsi sono:
La tendenza/il momento è sufficientemente contestuale per consentire al mio marchio di partecipare?
Qual è l’opportunità di consapevolezza laterale?
Proprio come il marketing, anche i consumatori e il pubblico sui social media si sono evoluti. Che si tratti di contenuti di attualità, battute o battaglie di parole, il marketing del momento è fruttuoso quando non è un accoppiamento forzato e rischioso quando il tentativo è troppo sconveniente.
Chiara Porta
Direttore Responsabile dell’agenzia di comunicazione Eo Ipso (www.eoipso.it)
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