Se volete sapere quando, dove e con quali parole precise uscirà un pezzo sui media, l’unica possibilità è quella di comprare un redazionale. Ma sappiatelo, non si può considerare rassegna stampa: si tratta di pubblicità e come tale viene segnalata ai lettori.
Ai redazionali sono riservati appositi spazi in tv e sul web, oppure pagine all’interno dei giornali pensati per questo scopo. Ed è sicuramente un’attività utile, in determinate situazioni.
D’altro canto, se volete davvero gestire in maniera corretta i rapporti con la stampa, non dovete comprare, ma collaborare e informare in maniera costante. L’importante è che venga diffuso il messaggio inviato alle redazioni, non le parole precise che avete scritto nell’informativa aziendale o nel comunicato stampa. Questo è gestire la comunicazione!
Se vi vengono chiesti approfondimenti o interviste dimostratevi disponibili. I “no comment” nella maggior parte dei casi sono dannosi. Rispondete a tutte le richieste, anche se arrivano da un piccolo sito web, da una radio di provincia, da un blogger: il tempo che gli dedicherete farà capire, senza che ci sia bisogno di esprimerlo a parole, che la loro attenzione è importante. Non rispondere significa, senza mezzi termini, che quelle richieste non valgono il vostro tempo.
Comunicare con i media non è un rischio, ma un’opportunità per farvi conoscere, governando la comunicazione. E quando arriverà il momento in cui avrete bisogno dei media per spiegare qualcosa di importante e complesso, se avete sempre ignorato i giornalisti, non avrete credibilità e sarà difficile far passare in toto il vostro messaggio.
Parlate con la stampa. Le relazioni con i media sono un’attività fondamentale e devono essere basate su rapporti di fiducia a lungo termine. I giornalisti non sono il nemico: trattandoli con rispetto e attenzione potrete scoprire che possono diventare dei preziosi alleati nel raggiungimento dei successi aziendali.
Chiara Porta
Direttore Responsabile Eo Ipso (www.eoipso.it)